E' ormai da tempo che, su questo blog e nell'attività politica quotidiana, sono facile profeta: la partecipazione a Bologna è morta.
Lo scrivevo mesi fa, giorni fa e, dopo il voto di PD-PDL per la conferma del sistema delle Convenzioni alle paritarie private messo in discussione dall'esito del Referendum consuntivo, torno ad averne conferma.
Come dire: SEL Bologna prova a lavorare in modo coerente, trasparente ed in linea con il mandato ricevuto dagli elettori. Anzi, lo rinnova sostenendo e rispettando l'esito dell'istituto referendario, che aiuta la delega rappresentativa nel governo della città. Altri, invece, rinnovano il mandato elettorae alla luce delle "larghe intese".
Intanto, nuovi "cantieri" si aprono all'orizzonte, e vi terrò aggiornati sulle posizioni di SEL Bologna.
All prossima...
Spazio pubblico per discutere, progettare e realizzare il nuovo Navile: un quartiere aperto, trasparente, partecipato e sostenibile. Una proposta di Piero Luisi, consigliere del Quartiere Navile eletto per la lista "Con Amelia per Bologna con Vendola".
martedì 30 luglio 2013
lunedì 22 luglio 2013
La partecipazione e la trasparenza non abita a Bologna (anche in Provincia)
Il passaggio tra Comune di Bologna e la nuova Città Metropolitana, lascia inviarato il modo di governare del partito di maggioranza: si decide e dopo si comunicano le ragioni.
Se proprio a questi cittadini "attivi" interessa entrare nel processo decisionale, e far valere il loro diritto di sovranità fuori dalla delega di rappresentanza data al Sindaco, allora si può benissimo spacciare un pò di propaganda come il massimo della trasparenza e della partecipazione.
Tutto questo, ricordiamolo, in una Regione che ha approvato una Legge specifica sulla partecipazione ma che gli amministratori locali faticano molto ad accettare.
I casi di questa "allergia", sono ormai tanti:
Se proprio a questi cittadini "attivi" interessa entrare nel processo decisionale, e far valere il loro diritto di sovranità fuori dalla delega di rappresentanza data al Sindaco, allora si può benissimo spacciare un pò di propaganda come il massimo della trasparenza e della partecipazione.
Tutto questo, ricordiamolo, in una Regione che ha approvato una Legge specifica sulla partecipazione ma che gli amministratori locali faticano molto ad accettare.
I casi di questa "allergia", sono ormai tanti:
- Comune di Bologna per il "finanziamento alla scuole paritarie private", in cui si rischia di non accettare nemmeno l'esito del referendum che ha visto perdere la linea di Sindaco e Giunta;
- Comuni della Valsamoggia, in cui si è approvata la fusione dopo un referendum bocciato da due comunità su cinque e preceduto da un processo "scarso" di coinvolgimento della cittadinanza;
- Comune di Granarolo, riguardo le modalità di approvazione del permesso a costruire del nuovo Centro Tecnico del Bologna FC (oggi fermo causa ricorso al TAR presentato da Comitati di cittadini);
- Comune di San Giovanni in Persiceto, in cui si sta facendo di tutto - anche proponendo sondaggi telefonici di dubbi valore - pur di evitare un processo chiaro e trasparente di democrazia deliberativa per la realizzazione del progetto di nuovo Outlet.
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