Il consumo e la spesa di energia da parte delle famiglie, sta diventando - tra i tanti - un problema sociale importante: i costi per la produzione di energia per riscaldamento si impennano e le famiglie non riescono a pagare la bolletta energetica.
Se nel Regno Unito questo tema prende il nome di "Fuel poverty", in Italia - tranne poche eccezioni - manca una presa di coscienza e, soprattutto, una risposta politica alla crisi energetica legata alla crescente povertà delle famiglie.
Difronte a tale scenario, il Quartiere Navile, insieme al Settore Ambiente del Comune di Bologna, sta lavorando da oltre un anno alla costruzione di un modello di "Comunità energetica": cioè all'alleanza di tutti gli attori di un territorio ben definito (cittadini, proprietari di immobili, operatori economici, ecc.) per investire nel risparmio ed efficienza energetica.
Oggetto di tale modello, che abbia caratteristiche replicabili in contesti edilizi e sociali della città, è il PEEP Corticella: un insediamento residenziale che vede la presenza di proprietà immobiliari private (circa 1000), pubbliche (Scuola elementare, Media e Materna, Centro Civico, Ambulatorio ASL, Biblioteca, ecc.), indvise (Coop Risanamento), oltre alla presenza di esercizi commerciali (punto vendita Coop Adriatica).
PEEP Corticella che, come avviene in altre realtà della città di Bologna (zona Fossolo e Barca), utilizza una Centrale Termica che serve gli edifici, tramite rete di teleriscaldamento, per la produzione e distribuzione di acqua calda per uso sanitario e termico.
A partire dall'analisi dell'attuale spreco di energia da parte degli edifici del PEEP (edifici "colabrodo" rispetto all'effecienza termica) e dall'analisi dello stile di consumo energetico delle famiglie residenti, la sfida è quella di costruire una proposta di Comunità energetica: cioè un progetto tecnico ed economico-finanziario che consenta ai cittadini di condividere un percorso di risparmio ed efficienza energetica. Un percorso che puntando su efficienza energetica ed uso di fonti rinnovabili, produca risparmio economico in grado di finanziare tutti gli interventi struttuturali necessari. Innescando un circolo virtuoso che alla crescita del risparmio faccia crescere l'investimento in interventi che aumentino l'efficienza energetica e, quindi, il risparmio.
Non rivolgendo, quindi, al mercato la realizazione di interventi in formula ESCO ma facendo in modo che la Comunità locale dei cittadini diventi ESCO: gestendo in proprio, in forma cooperativa, tutto il risparmio in efficienza energetica, senza lasciarlo al mercato finanziario del credito.
Lunedì 29, il Quartiere Navile - nell'ambito del PAES del Comune di Bologna - presenta i risultati della prima fase di questo percorso, alla presenza dell'Assessore Gabellini e di diversi interlocutori scientifici, esperti del tema.
Siete tutti invitati e, come sempre, vi terrò aggiornati!
Spazio pubblico per discutere, progettare e realizzare il nuovo Navile: un quartiere aperto, trasparente, partecipato e sostenibile. Una proposta di Piero Luisi, consigliere del Quartiere Navile eletto per la lista "Con Amelia per Bologna con Vendola".
venerdì 26 aprile 2013
martedì 16 aprile 2013
“Rifiuti e spreco zero nelle scuole del Navile”: parte la fase 2!
In giorni in cui il M5S lancia in città l'iniziativa sul tema "Rifiuti zero", segnalo che al Quartiere Navile siamo già partiti da alcuni mesi e siamo già alla seconda fase del progetto da me promosso, che coinvolge:
Realizzare gli obiettivi della strategia "Rifiuti zero" in tutti i plessi scolastici degli Istituti Comprensivi del quartiere Navile; fare in modo, cioè, che siano rimossi tutti gli ostacoli organizzativi e strutturali che impediscono la gestione completa e corretta della differenziazione, del riuso e del non spreco di tutte le frazioni di rifiuto che si generano nell'arco della vita scolastica.
Questo l’obiettivo del progetto “Rifiuti e spreco zero nelle scuole del Navile”; iniziativa promossa da Quartiere Navile – Commissione Scuola, Ambiente ed Innovazione, con la collaborazione del Comune di Bologna, degli Istituti Comprensivi del territorio e di tutti gli attori coinvolti nella gestione del “bene rifiuto” all’interno della vita scolastica, per migliorarne:
Dal mese di Novembre 2012 ha preso avvio il progetto presso tutti i plessi scolastici del Quartiere Navile:
Insomma: a costo zero, questi sono i primi risultati del progetto e, tra qualche settimana, vi comunicherò il valore della quantità del materiale recuperato.
Circa il valore dell'impatto civico ed educativo del progetto, nei confronti dei 5655 studenti coinvolti (dal nido alle medie), lascio valutare a voi...
A presto!
- 10 plessi di nidi comunali, con 446 iscritti;
- 16 plessi di scuola dell'infanzia con 1195 iscritti;
- 15 plessi di scuola dell'obbligo fra primarie e medie con 3265 iscritti.
Realizzare gli obiettivi della strategia "Rifiuti zero" in tutti i plessi scolastici degli Istituti Comprensivi del quartiere Navile; fare in modo, cioè, che siano rimossi tutti gli ostacoli organizzativi e strutturali che impediscono la gestione completa e corretta della differenziazione, del riuso e del non spreco di tutte le frazioni di rifiuto che si generano nell'arco della vita scolastica.
Questo l’obiettivo del progetto “Rifiuti e spreco zero nelle scuole del Navile”; iniziativa promossa da Quartiere Navile – Commissione Scuola, Ambiente ed Innovazione, con la collaborazione del Comune di Bologna, degli Istituti Comprensivi del territorio e di tutti gli attori coinvolti nella gestione del “bene rifiuto” all’interno della vita scolastica, per migliorarne:
- la raccolta: Hera (raccolta rifiuti), Seribo (gestione mensa), Manutencoop (gestione pulizie);
- il recupero: Last Minute Market (alimenti), RaccattaRAEE (materiale informatico)
Dal mese di Novembre 2012 ha preso avvio il progetto presso tutti i plessi scolastici del Quartiere Navile:
- sono stati distribuiti da parte di Hera i contenitori per la raccolta differenziata: in ogni classe (carta, plastica), nelle mense (organico e plastica) e in segreteria (pile, toner);
- sono state definite con Manutencoop le modalità organizzative perchè il servizio di pulizia conservi la raccolta differenziata “dall’aula al cassonetto”;
- sono state definite con Seribo le modalità organizzative per procedere alla raccolta e conferimento nei contenitori specifici dei rifiuti organici (pasto parzialmente consumato) e di plastica (stoviglie).
- l’avvio dell’analisi dei rifiuti elettronici ed informatici, per procedere alla loro rigenerazione – anche mediante l’utilizzo di software operativo “open source”, e/o al conferimento degli stessi nelle stazioni ecologiche attrezzate;
- il recupero e distribuzione ad associazioni di volontariato dei pasti freddi e – dove possibile – caldi, non consumati dal servizio mensa;
- la misurazione della quantità di materiale differenziato e recuperato all’interno del progetto, con particolare attenzione alla misurazione della frazione di rifiuto organico generata dal servizio mensa (spreco alimentare);
Insomma: a costo zero, questi sono i primi risultati del progetto e, tra qualche settimana, vi comunicherò il valore della quantità del materiale recuperato.
Circa il valore dell'impatto civico ed educativo del progetto, nei confronti dei 5655 studenti coinvolti (dal nido alle medie), lascio valutare a voi...
A presto!
Iscriviti a:
Post (Atom)