Se proprio a questi cittadini "attivi" interessa entrare nel processo decisionale, e far valere il loro diritto di sovranità fuori dalla delega di rappresentanza data al Sindaco, allora si può benissimo spacciare un pò di propaganda come il massimo della trasparenza e della partecipazione.
Tutto questo, ricordiamolo, in una Regione che ha approvato una Legge specifica sulla partecipazione ma che gli amministratori locali faticano molto ad accettare.
I casi di questa "allergia", sono ormai tanti:
- Comune di Bologna per il "finanziamento alla scuole paritarie private", in cui si rischia di non accettare nemmeno l'esito del referendum che ha visto perdere la linea di Sindaco e Giunta;
- Comuni della Valsamoggia, in cui si è approvata la fusione dopo un referendum bocciato da due comunità su cinque e preceduto da un processo "scarso" di coinvolgimento della cittadinanza;
- Comune di Granarolo, riguardo le modalità di approvazione del permesso a costruire del nuovo Centro Tecnico del Bologna FC (oggi fermo causa ricorso al TAR presentato da Comitati di cittadini);
- Comune di San Giovanni in Persiceto, in cui si sta facendo di tutto - anche proponendo sondaggi telefonici di dubbi valore - pur di evitare un processo chiaro e trasparente di democrazia deliberativa per la realizzazione del progetto di nuovo Outlet.
Nessun commento:
Posta un commento